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I vantaggi della farina fatta in casa!

Al giorno d’oggi tra mille impegni che rendono la nostra vita sempre più frenetica e una grande distribuzione che ci mette a disposizione qualsiasi cibo pronto, produrre farina in casa potrebbe sembrare un po’ anacronistico. Eppure i vantaggi nel farlo sono molteplici, a cominciare dal risparmio economico: la materia prima, si sa, costa sempre meno rispetto al prodotto finito. Ma non è solo questo: ottenere in casa le nostre farine preferite sarebbe anche un beneficio per la salute, dal momento che quella prodotta in casa è una farina fresca e integrale e che, per questo, apporta più nutrienti ed è più salutare di una raffinata, magari addizionata con sostanze conservanti. Da non dimenticare è anche che, producendo da soli le nostre farine, potremmo creare miscele sempre nuove e diverse di cui scegliere di volta in volta la consistenza.


Creare la propria farina fatta in casa richiede un po’ di tempo, ma è meno impegnativo di quello che si può realmente pensare. Tutto ciò che vi occorre sono i chicchi dei vostri cereali preferiti e un Mulino grano come quelle che potete trovare facilmente da Inderst. Basta regolare la macina impostando la distanza tra le due pietre a seconda del grado desiderato di macinazione e il gioco è fatto.
La farina può essere preparata all’occorrenza oppure conservata in un contenitore ermetico, l’importante è utilizzarla entro pochi giorni in quanto non contiene conservanti.

Come preparare il tuo giardino all’inverno

L’inverno è ormai alle porte e molti giardinieri nei prossimi mesi dovranno affrontare i problemi creati dal gelo. Se non hai ancora provveduto a farlo, è giunta l’ora di preparare il tuo giardino al freddo prendendo le misure di protezione adeguate.

In seguito ti diamo alcuni consigli su come curare il tuo giardino a novembre:

1) Lavora e concima il suolo

Scava il terreno con la vanga, cercando di eliminare le zolle più grosse. Se invece il tuo terreno non è troppo duro, puoi allentarlo con un semplice rastrello, di modo che la fauna venga disturbata il meno possibile. Cospargi il terreno di concime naturale.

2) Rimuovi gli alberi malati e deperiti

Esiste un momento giusto per separarsi dagli albero molto invecchiati, ed è quando sono malati o sul punto di morire. Se l’albero non è troppo grande, puoi abbatterlo direttamente con la motosega. In caso contrario, ti consigliamo di affidarti a un professionista. Puoi lasciare un pezzo di tronco per utilizzarlo successivamente come mangiatoia per gli uccelli come elemento decorativo per il giardino.

3) Installa nello stagno una pompa per il ghiaccio

Se in giardino hai uno stagno ghiacciato in superficie, i biogas che si formano nelle aree più profonde dello stagno non potranno fuoriuscire e tenderanno a creare una superficie non ghiacciata. Con l’aiuto di una pompa per il ghiaccio sarà ancora più semplice. Fai dei fori con un picchetto o con uno strumento piccolo, sennò i pesci e gli altri animali presenti nello stagno non sopravvivrebbero al rumore.

4) Taglia le peonie

Normalmente molte piante non si tagliano prima che sia primavera, così le aiuole non hanno un aspetto troppo freddo e vuoto. Tuttavia, nel caso delle peonie, il taglio raso terra avviene già in tardo autunno, per evitare il rischio di infezione con la muffa grigia (Botrite). Questo fungo, infatti, in inverno si diffonde sulle foglie e in primavera impedisce lo sviluppo di gemme e boccioli. Quindi smaltisci le foglie marce senza compostarle. Dopo aver terminato il lavoro, disinfetta gli attrezzi da giardino. Proteggi i roseti con dell’erba o del compost accumulato e distribuisci alcuni rami di abete sulle rose per proteggerle dal freddo e dal sole invernale.

5) Pianta gli arbusti primaverili

Puoi piantare alcuni arbusti primaverili già in tardo autunno, così in primavera i fiori sbocceranno più rigogliosi. In inverno, pianta gli arbusti nel terreno non gelato e rallegrati dello spettacolo di colori che ti aspetta in primavera!

6) Pianta nuove siepi da giardino

Pianta nuove piante a siepe, come carpini o faggi rossi, nel terreno allentato e compostato a intervalli di spazio regolari. Quindi provvedi a tagliare tutti i germogli, di modo che le piante possano diramarsi per bene. Dopodiché, compatta bene il terreno.

7) Smaltisci le foglie secche

Libera il prato e i sentieri dalle foglie secche cadute dagli alberi, ma lasciale sotto la boscaglia e nelle zone d’ombra sotto alberi e arbusti. Le foglie secche marciscono piuttosto in fretta e proteggono bene il terreno in inverno. Al contrario, nel prato e nelle aiuole è consigliabile rimuovere le foglie secche, perché in inverno tolgono alle piante l’ossigeno e la luce del sole. Smaltisci le foglie secche nel rispetto dell’ambiente, per farlo puoi usarle per il compostaggio. 

Ora che sai come curare il tuo giardino in tardo autunno, hai già gli attrezzi necessari per farlo?
Da Inderst troverai gli attrezzi e l’abbigliamento da giardinaggio necessario! Buon lavoro in giardino 🙂

6 caratteristiche per definire la qualità dei pellet

I combustibili naturali sono sempre più apprezzati. Per questo motivo nel corso degli ultimi anni combustibili come pellet, bricchette e legna da ardere sono diventati sempre più popolari. Con la richiesta in crescita si è ampliata l’offerta di questi prodotti, il che rende sempre più difficile distinguere pellet e bricchette di alta qualità da materiale combustibile convenzionale.  

Ma quali caratteristiche ci aiutano a riconoscere la qualità dei pellet? 

1) Superficie

Se i pellet hanno una superificie liscia e luccicante senza crepe significa che la loro lavorazione è stata esguita con cura. Il processo di pellettazione si svolge ad alte temperature, che provocano la diffusione di lignina nel legno, ossia delle sostanze solide immagazzinate nella parete cellulare della pianta, che provocano la lignificazione della cellula e la compattezza del tessuto vegetale. In questo modo, le fibre di legno nei pellet vengono compattate tra loro e questo rende i pellet più compatti e resistenti.

2) Compattezza

Come già detto, la compattezza dei pellet è una caratteristica importante ai fini della determinazione della loro qualità. Attraverso la compattezza, infatti, si sviluppa solo una piccola quantità di polvere, il che aumenta la sicurezza di utilizzo dell’impianto di riscaldamento. La compattezza dei pellet garantisce inoltre un peso specifico dei pellet stessi, un presupposto importante per una combustione pulita ed effettiva. Come facciamo però a capire se i pellet sono compatti abbastanza? Attraverso l’abrasione, ossia la verifica della massa vuota dei pellet in caso di un determinato carico: nei pellet di alta qualità, l’abrasione non supera il 2,3%.

3) Diametro

Esistono pellet di diversi spessori. I più diffusi sono i pellet con un diametro dai 6 agli 8 mm, a volte si trovano anche pellet con un diametro di 4,5 mm e di 10 mm. Poiché la grandezza dei pellet ne determina la velocità di combustione, la decisione di acquisto dipende dal rispettivo utilizzo. Per una sicurezza di utilizzo massimale, unita ad un’efficacia di riscaldamento ottimale, i pellet più utilizzati sono quelli con un diametro di 6 mm.

4) Lunghezza

Anche la lunghezza dei pellet può giocare un ruolo, se essi vengono trasportati dal deposito nella caldaia attraverso un sistema di aspirazione. Per un trasporto privo di difficoltà, in questo caso i pellet non dovrebbero essere più lunghi di 45 mm, poiché il diametro della pompa aspirante è di 50 mm.

5) Odore

Anche l’odore dei pellet può avere un significato per determinarne la qualità, anche se solo marginalmente. Non è molto facile definire l’odore dei pellet, questo richiede alcuna esperienza. Durante la pellettatura, lo scarico di lignina può fare sviluppare un odore leggermente dolce, che ricorda l’odore della colla. In questo caso, i pellet sono di una qualità particolarmente alta. 

6) Colore

Anche il colore dei pellet ci può rivelare qualcosa sulla qualità delle materie prime e della lavorazione, anche se solo marginalmente. Una colorazione grigiastra dei pellet, per esempio, può essere un segno per una qualità più scarsa e indicarci una conservazione troppo lunga dei trucioli di legno. Tuttavia per la colorazione grigiastra possono esserci anche altre ragioni (per es. legno di origine dei pellet, lavorazione, ecc.), che non hanno niente a che fare con la qualità dei pellet.


Da Inderst trovate solo pellet di alta qualità per riascaldare con efficienza e sostenibilità la vostra abitazione. Inoltre, abbiamo per voi anche un’ampia scelta di bricchette e legna da ardere per la vostra stufa a pellet. Venite a trovarci e scoprite i nostri prodotti!  

Realizzare un prato in 5 fasi

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Realizzare un prato verde e folto richiede una certa quantità di tempo e impegno. Solo così infatti si riuscirà a raggiungere un buon risultato! È importante procedere con cura sin dall’inizio, onde evitare di perdere tempo nella correzione delle imperfezioni in un secondo momento.

In seguito vi spieghiamo come potete realizzare un bel prato rigoglioso, passo dopo passo:

1) Scelta del periodo adatto

Per prima cosa dovete scegliere il periodo più adatto per realizzare il vostro prato. Noi consigliamo i mesi di aprile, maggio e settembre, possibilmente in una giornata asciutta e soleggiata.

2) Preparazione del terreno in tre passi

Una buona preparazione del terreno è il presupposto più importante per ottenere un prato folto e curato. Prendetevi tutto il tempo necessario, la fretta non è mai una buona consigliera. Pianificate alcuni giorni per questa operazione e procedete come descritto in seguito:

  • Dissodare il terreno

Per prima cosa è necessario dissodare il terreno, in modo che eventuali precipitazioni possano disperdersi bene nel terreno e non creino pozzanghere. Potete dissodare il terreno manualmente – con vanghe da giardino e forche escavatrici – o elettricamente con una motozappa. Se il terreno è pesante e argilloso, vi consigliamo di mischiarci della sabbia, in modo che la sua consistenza diventi più leggera e asciutta. Rimuovete eventuali radici ed erbacce per ottenere un prato più bello e risparmiarvi una faticosa estirpazione delle erbacce in un secondo momento.

  • Livellare il terreno

2-3 settimane dopo aver dissodato il terreno, dovete livellare il suolo con un rullo da giardino. Durante questa operazione, vi consigliamo di verificare il contenuto calcareo del terreno: se il valore del ph è inferiore a 5,5 è raccomandabile aggiungere della calce per terreno nel suolo.

  • Seminare e fertilizzare

Effettuate la semina in un giorno senza vento. Per seminare il suolo utilizzate un carrello spandiconcime. Spargete sul terreno prima i semi da prato, in modo più uniforme possibile, e poi il concime. Al termine di questa operazione, potete coprire il terreno con della torba, ideale per tenere lontani gli uccelli. Infine, livellate bene il suolo.

3) Irrigare il prato

Nelle prime 3-4 settimane dopo la semina il prato necessita di molta umidità, perché le piante continuino a crescere e germogliare e non rischino il prosciugamento. Irrigate il vostro prato tutti i giorni, facendo attenzione che non si formino pozzanghere. Per annaffiare con la giusta quantità d’acqua, potete usare un irrigatore o un carrello avvolgitubi.

4) Primo taglio del prato

Prima di procedere con il primo taglio del prato, dovete verificare l’altezza dell’erba: quando essa avrà raggiunto un’altezza di 8-10 cm, dovrete ridurla ad un’altezza di ca. 5 cm. Da questo momento potrete tagliare il prato regolarmente, minimo una volta a settimana.

5) Cura del prato

Ora siete i fieri proprietari di un prato rigoglioso! Ma questa è solo la prima parte dell’opera. D’ora in poi infatti dovrete curare, concimare e irrigare regolarmente il vostro prato. 


Inderst vi offre un’ampia scelta di prodotti per la realizzazione e la cura perfetta del vostro prato: semenza, vanghe da giardino, motozappe, tosaerba, impianti di irrigazione e tanto altro. Potete contattarci anche per una consulenza professionale!

Tagliaerba o robot tagliaerba?

Tagliare l’erba può essere divertente, ma prevede un impiego di tempo non trascurabile e non a tutti piace. Oggi la tecnologia si è sviluppata a tal punto da darci la possibilità di fare svolgere questa attività a un robot tagliaerba al posto nostro, mentre noi possiamo dedicarci ad altre attività di giardinaggio o risposarci comodamente sotto il sole, su una bella sedia a sdraio sul nostro terrazzo. Questi aiutanti intelligenti facilitano il nostro lavoro in giardino e sono una garanzia di perfezione e professionalità. Un robot tagliaerba ha un costo più elevato rispetto ad un apparecchio convenzionale, ma ha anche più vantaggi.


I vantaggi di un robot tagliaerba in dettaglio:

1) Risparmio di tempo e aiuto nel lavoro di giardinaggio

“Il tempo è denaro“. Ognuno di noi conosce questo detto e sa che è veritiero. Tagliare l’erba è un’attività che richiede molto tempo e deve essere svolta regolarmente. Grazie al metodo di lavoro autonomo del robot tagliaerba, ai giardinieri professionisti e per hobby ora rimane molto più tempo da dedicare a tutte le altre attività di giardinaggio. Così il lavoro in giardino diventa più semplice ed il prato cresce sano e rigoglioso.

2) Lavoro efficiente e preciso

Grazie al suo lavoro preciso, efficiente e molto accurato, il robot tagliaerba garantisce risultati migliori rispetto al tagliaerba convenzionale. Il vostro prato sarà sempre accorciato alla misura giusta e avrà sempre un aspetto curato e ordinato.

3) Rispetto dell’ambiente e convenienza

Il robot tagliaerba non lavora solo molto bene, ma lo fa anche nel rispetto dell’ambiente. Grazie all’alimentazione a batteria, il robot tagliaerba è più ecologico del tagliaerba a benzina, nel cui utilizzo vengono espulsi gas di scarico dannosi all’ambiente e inquinanti. Al contrario, i robot tagliaerba non rilasciano gas di scarico. Anche il portafoglio vi ringrazierà, poiché il robot tagliaerba ha un consumo molto basso di corrente – sotto i 100 Watt.

4) Autonomia

L’autonomia del robot tagliaerba è uno dei pregi più grandi di questo apparecchio, poiché consente al suo proprietario un lavoro flessibile. Le procedure di potatura regolari possono essere preprogrammate e l’erba può essere tagliata regolarmente anche quando il proprietario di casa non c’è. Questo garantisce sempre un prato bello, sano e rigoglioso. Al contrario, i tagliaerba tradizionali devono essere sempre attivati e impostati di persona, il che porta a un maggior impiego di tempo e fatica. Quando il livello della batteria è basso, il robot tagliaerba si reca autonomamente alla stazione di ricarica, da dove, una volta ricaricato completamente, riparte per il prossimo processo di lavoro.

5) Sistema di concimazione automatico

Grazie a un sistema di pacciamatura integrato, il robot tagliaerba deposita l’erba tagliata sul terreno. Essa ha la funzione di concime e aiuta il prato a crescere rigogliosamente. La maggior parte dei tagliaerba convenzionali invece sono muniti di un cassetto extra per i resti di erba, che deve essere svuotato a mano dal giardiniere.

6) Per la gioia dei soggetti allergici

Il raffreddore da fieno e le allergie all’erba non saranno più un problema per i soggetti allergici che lavorano in giardino. Infatti, grazie all’erba mantenuta corta, gli allergeni non si spargono nell’aria. Inoltre, non vengono rilasciate emissioni, il che giova anche all’ambiente.

7) Piccolo e silenzioso

Il robot tagliaerba è di dimensioni più ridotte rispetto ai tagliaerba tradizionali. Questo consente un risparmio di spazio, sia nella sua conservazione che durante il suo processo di lavoro. Inoltre, il robot tagliaerba arreca gioia anche al vicinato, perché lavora a un volume di 70 dB. Questo vi consente di tagliare l’erba anche di domenica o in giornate festive senza disturbare nessuno.

Tagliaerba convenzionali o robot tagliaerba?

È meglio un tagliaerba convenzionale o un robot tagliaerba? Molti vantaggi parlano per il secondo prodotto. I costi del robot tagliaerba sono un po‘ più elevati e certamente alcune parti del giardino, come ad esempio gli angoli del prato, hanno bisogno di un intervento manuale dopo la potatura. Possiamo comunque dire che il robot tagliaerba è un investimento sensato e lungimirante nella tecnologia innovativa.


Da Inderst potete trovare diversi modelli moderni di tagliaerba e robot tagliaerba. Venite a scoprire le nostre offerte. Saremo felici di aiutarvi nella scelta del prodotto che fa per voi!

Drosophila suzukii: combattere e prevenire il moscerino dei piccoli frutti

Il moscerino dei piccoli frutti Drosphila suzukii Matsumura è ormai piuttosto conosciuto. Nel 2008 questo parassita polifago è stato importato dal Sud-est dell’Asia – probabilmente dalla Cina – in Nordamerica e successivamente in Europa, dove soprattutto nel 2014 e nel 2015 ha danneggiato molte piante da frutto a causa della temperatura mite. In Alto Adige il moscerino dei piccoli frutti è stato rilevato per la prima volta nel 2010.

In inverno la femmina del moscerino dei piccoli frutti sopravvive in nascondigli protetti, sotto sassi e foglie, poiché essa non sopravvivrebbe al freddo. Non appena la temperatura supera i 10°, il moscerino torna ad essere attivo e depone le proprie uova – dalle 300 alle 600 uova per moscerino – preferibilmente in frutti che stanno maturando, ma non solo. Già dopo pochi giorni sbucano dalle uova piccoli vermi bianchi, che iniziano a nutrirsi della polpa del frutto. È così che i frutti diventano molli e marciscono. La Drosophila suzukii può arrivare a creare fino a 15 generazioni all’anno. Le vittime di questi moscerini parassiti sono soprattutto i frutti a polpa tenera (bacche, ciliegie, uva, ecc.), le drupacee (ciliegie dolci, prugne, pesche, ecc.), i frutti di bosco (fragole, mirtilli, lamponi, ecc.) e altri frutti come fichi, kiwi, uva e cachi.

A causa delle condizioni climatiche nel 2017, ci si preoccupa nuovamente dell’arrivo della Drosophila suzukii Matsumura. Per questo è importante sapere come combattere efficacemente questi parassiti.

In seguito abbiamo qualche prezioso consiglio per voi:

1) Monitoraggio

Il monitoraggio dei moscerini dei piccoli frutti è fondamentale per combatterli. Facciamo la distinzione tra due tipi di monitoring: in primis il monitoraggio del volo, che prevede l’attaccamento di trappole apposite nelle zone più ombreggiate di tutte le colture sensibili (fragole, ciliegie, lamponi, uva, ecc.) al primo cambiamento di colore dei frutti. Le trappole devono essere controllate regolarmente e le esche devono essere cambiate ogni 14 giorni. Ma attenzione a non lasciare le esche già utilizzate all’interno del frutteto. Il secondo tipo di monitoraggio consiste nel monitoring dell’infestazione della frutta, in cui si definisce se le larve hanno infestato i frutti, analizzando ca. 100 frutti. Mentre per i frutti dalla buccia liscia come uva o ciliegie i punti di deposito delle uova sono spesso già riconoscibili con una lente, le fragole e i lamponi devono essere congelati per qualche ora, finché le larve abbandonano i frutti freddi e possono così essere contate.

2) Prevenzione

La prevenzione è sempre il miglior modo per combattere i parassiti, anche nel caso della Drosophila suzukii.

In seguito abbiamo alcuni consigli per voi:

  • Il clima secco ha una funzione preventiva, poiché il moscerino dei piccoli frutti reagisce molto sensibilmente alla siccità. Per mantenere secco il clima, aiutatevi con la pacciamatura e la regolazione dell’intensità dell’irrigazione.
  • Copertura delle colture per mezzo di reti apposite: dopo le esperienze di diverse di istituti sperimentali, la copertura delle piante fruttifere ha dimostrato essere uno dei metodi più efficaci contro il moscerino dei piccoli frutti. La copertura delle colture con reti apposite (larghezza delle maglie 0,8 fino a 1,2 millimetri) evita l’immigrazione dei moscerini e al momento è il metodo più sicuro per la prevenzione dall’infestazione. La copertura deve essere installata dopo il termine della fioritura, prima del cambio di colore dei frutti. Anche nelle coltivazioni di ciliegie la copertura è il metodo preventivo più efficace. Per effettuarla, si possono utilizzare reti a telone di diverse grandezze, fino a una grandezza di 25x25m, così da ricoprire un albero intero. Il telone a rete si tira sui ciliegi per mezzo di barre in alluminio e fissato sotto il tronco. Esistono reti su rulli standard fino a 6 m di larghezza. Con sottili strisce di rete, dagli 80 ai 100 centimetri di larghezza, le file a spalliera dei vitigni vengono protette da entrambi i lati. Oltre alla protezione dai moscerini dei piccoli frutti, queste coperture a rete sono efficaci anche contro danni causati dagli uccelli, le infestazioni di vespe e i danni provocati dalla grandine. Le strisce a rete vengono fissate stabilmente sotto l’uva, lungo il filo spinato. Poco prima della raccolta, le reti nella parte superiore vengono sciolte, arrotolate in giù e lasciate lì durante l’inverno.
  • Una raccolta prematura può ridurre l’infestazione. I frutti come i mirtilli e i lamponi, che non possono essere raccolti tutti in una volta, possono essere raccolti in diversi passaggi di raccolta.
  • Misure igieniche, come la rimozione e distruzione appropriata di frutti infestati, per esempio attraverso il metodo della solarizzazione: i frutti infestati per 10-15 giorni vengono messi al sole in un sacchetto di plastica ermetico trasparente e successivamente compostati.
  • Raffreddamento dei frutti, dopo la raccolta, per 4 giorni a 2°C. In questo modo le uova e le larve vengono uccise. Inoltre, si riduce anche la prolificazione dei moscerini, poiché la temperatura ideale per la loro riproduzione è tra i 20 e i 25 °C.

3) Riconoscimento

Mentre la drosofila di origine europea depone le sue uova solo in frutti marci e troppo maturi, grazie a un ovipositore le femmine del moscerino dei piccoli frutti possono deporre le proprie uova anche in frutti sani sull’albero. Per questo è importante saper distinguere i due tipi di moscerino. Le differenze principali tra il moscerino dei frutti europeo Drosophila melanogaster e la Drosophila suzukii sono il potente pungiglione per deporre le uova e la macchia scura visibile sull’ala del maschio.

Con le condizioni climatiche adatte, bastano anche solo pochi esemplari di Drosophila suzukii per sviluppare una numerosa popolazione. Poiché i moscerini adulti possono vivere fino a due mesi, più generazioni sono attive contemporaneamente. In tarda estate e in autunno, attraverso una prolificazione naturale, esse possono infestare molto rapidamente ampie aree di frutteti. Con apposite reti speciali contro gli insettiInderst vi aiuta a proteggervi efficacemente dalla Drosophila suzukii. Inoltre, vi offriamo una consulenza specializzata individuale su come combattere al meglio questo dannoso parassita.

I vantaggi della spirale di erbe aromatiche

Erbe aromatiche fresche sempre a portata di mano e un bell’oggetto nel vostro giardino? Con una spirale di erbe aromatiche è possibile! Questa aiuola a spirale cresce verso l’alto ed è perfetta per la coltivazione delle vostre erbe aromatiche preferite.

Vantaggi della spirale di erbe aromatiche:

1) Tante erbe aromatiche sempre a portata di mano

 Vi serve subito una foglia di basilico? O della menta fresca? Non c’è problema, trovate tutto a due passi, nel vostro giardino! Nella spirale di erbe aromatiche è possibile coltivare davvero molte piante. Occupando poco spazio, essa è ideale anche per giardini di piccole dimensioni.

2) Varie zone di umidità per diverse erbe aromatiche

Grazie alla sua forma a chiocciola, nella spirale di erbe aromatiche possono essere simulate diverse zone climatiche che consentono a molte piante di crescere in maniera sana e rigogliosa: ai piedi della spirale si trova la zona acquatica, spesso caratterizzata da un piccolo stagno, dove trovano il loro posto le piante amanti dell’acqua come il crescione o la menta acquatica. Sopra si trova la zona umida, con un sostrato umido e concime organico, ottimale per piante come il basilico, il prezzemolo e l’aglio orsino. La zona successiva è chiamata zona normale, è composta da terriccio ricco di humus ed è una zona secca e ombrosa, ideale per erbe aromatiche come menta, coriandolo ed erba cipollina. L’ultima zona, situata più in alto, si chiama zona mediterranea, è molto secca e soleggiata ed è composta da terra mischiata con sabbia e calce. Qui crescono erbe aromatiche mediterranee come timo, salvia, origano, rosmarino e maggiorana.

3) Combatte i parassiti

Grazie alla presenza di diverse piante, i parassiti vengono tenuti lontani. Agli animali utili, come lucertole e diversi insetti, la spirale di erbe offre un confortevole rifugio.

4) Utilizzo ideale di acqua e calore

L’acqua in eccesso, che scorre dalla parte superiore verso quella inferiore, si raccoglie nella zona piana e viene assorbita dalla terra. La parte inferiore è quindi ideale per le piante aromatiche bisognose d’acqua, che qui crescono rigogliose. Le erbe aromatiche mediterranee, invece, approfittano del calore del sole immagazzinato dalle pietre.

5) Bella e piena di vita

La spirale di erbe aromatiche è sempre piena di vita. La maggior parte delle erbe cresce molto rapidamente, mentre numerosi insetti scorrazzano tra le piante e prendono il sole sulle pietre insieme alle lucertole. La bellezza e la vivacità della spirale di erbe aromatiche arricchiscono in maniera speciale il vostro giardino.


Alcuni consigli utili:

Se avete deciso di acquistare una spirale di erbe aromatiche, abbiamo qualche prezioso consiglio per voi:

– L’apertura sottostante della spirale – e lo stagno, se presente – deve essere rivolta verso sud, poiché solo così è possibile collocare ogni pianta all’interno della zona climatica adatta.

– Alcune piante non sono adatte alla spirale di erbe aromatiche, per esempio quelle che raggiungono grandi dimensioni o che hanno radici troppo lunghe, come il levistico o la menta. Le erbe che amano il caldo, come il rosmarino, possono essere piantate in vaso e poste in casa nel periodo invernale.

– Nella costruzione della spirale di erbe aromatiche bisogna cercare di inclinare leggermente verso l’interno le pareti, in modo che si possano formare delle piccole crepe per l’insediamento di piante e come confortevole rifugio per piccoli animali.

Se avete ancora domande, venite da Inderst e approfittate della nostra consulenza professionale. Saremo felici di aiutarvi a costruire la vostra spirale di erbe aromatiche!

5 buone ragioni per mangiare le verdure fermentate

Quando parliamo di verdure fermentate ci vengono subito in mente i crauti, che, soprattutto da noi in Alto Adige, si mangiano spesso come accompagnamento a piatti tradizionali.

Ma i crauti non sono l’unica verdura che possiamo fermentare. Anche carote, sedano, cavolfiore, barbabietola, cavolo rosso, verza e molte altre verdure sono squisite se fermentate. Mangiare verdure fermentate può portare a numerosi vantaggi, poiché non sono solo molto gustose, bensì anche un alimento molto sano.

Fermentare le verdure è molto semplice: basta metterle in un vaso di fermentazione in ceramica, ricoprirle con uno strato di sale, lasciarle a riposo per alcune settimane ed ecco pronta la vostra verdura fermentata!

Vediamo ora tutti i vantaggi che la verdura fermentata può portarvi nel quotidiano:

1) Alta digeribilità

Gli alimenti fermentati curano la flora intestinale e proteggono il vostro organismo da batteri dannosi. In questo modo si riduce il rischio di problemi di digestione. Chi soffre di costipazione e stitichezza può quindi mangiare ogni giorno degli alimenti fermentati, come lo yogurt, il kefir o le verdure fermentate.


2) A lunga conservazione

Le verdure fermentate si conservano davvero a lungo e sono ottime per mantenere più a lungo le verdure fresche del proprio giardino. L’alta conservazione deriva dal fatto che, attraverso il processo di fermentazione, lo zucchero contenuto negli alimenti si trasforma in acido lattico, acido acetico o alcol. In questo modo le verdure fermentate si conservano anche per un anno.


3) Più sana della verdura cruda

Grazie alla fermentazione, aumenta il contenuto di sostanze nutritive della verdura. In questo modo si sviluppano numerose vitamine, probiotici e sostanze minerali, che rinforzano e curano il nostro organismo.


4) Effetto disintossicante

Le verdure fermentate non sono solo semplici da digerire, ma hanno anche un effetto disintossicante, grazie alla formazione di acido lattico, che porta all’eliminazione di sostante velenose e dannose dal nostro organismo e ci tiene in salute.


5) Sapore intenso

Gli alimenti fermentati hanno anche un gusto particolarmente saporito. Attraverso il processo di fermentazione essi sviluppano infatti particolari proprietà che danno alla verdura un sapore particolarmente intenso. E tutto ciò nonostante la loro quantità contenuta di calorie.


Possiamo quindi affermare che le verdure fermentate offrono diversi vantaggi: hanno la stessa quantità di calorie della verdura fresca, sono più facili da digerire e molto sane per l’intestino. Grazie agli enzimi naturali e ai batteri dell’acido lattico contenuti al loro interno, mantengono pulita la nostra flora intestinale e contribuiscono significativamente al combattimento delle malattie croniche e intestinali. Inoltre, i microrganismi dannosi vengono eliminati dall’intestino. 

Volete fare in casa le vostre verdure fermentate? Venite da Inderst e comprate un vaso da fermentazione! Inoltre, offriamo anche consulenza individuale e tanti consigli per gustose ricette a base di verdure fermentate!

6 consigli per la potatura perfetta

Dovete potare i vostri alberi? Allora questa è la stagione perfetta per farlo. Che dobbiate dedicarvi alla potatura annuale dei vostri alberi da frutto o alla potatura ringiovanente di un albero in là con gli anni, abbiamo in serbo per voi alcuni consigli utili che vi permetteranno di eseguire una potatura eccellente:


1.) Qual è il momento migliore per la potatura?

Sicuramente l’inverno, più precisamente il periodo tra ottobre e marzo. In generale, è preferibile potare un albero quando esso non ha più foglie, che donano alla pianta le loro sostanze nutritive, riempiendola di energia. Per questo motivo si consiglia di aspettare che le foglie cadano del tutto, così l’albero avrà energia sufficiente per affrontare sia l’inverno che la potatura. Inoltre, se i rami sono spogli, potrete distinguere meglio le parti da tagliare e potare l’albero con maggiore precisione. Potate l’albero dopo che ha perso le sue foglie e prima che germogli nuovamente, per non danneggiare i fiori nuovi. Inoltre, vi raccomandiamo di eseguire la potatura a una temperatura superiore ai 5°C, poiché il gelo potrebbe danneggiare i rami dell’albero.


2.) Quali rami tagliare

Ora vi trovate davanti al vostro albero spoglio e dovete tagliarne i rami, ma non sapete da dove iniziare? Per prima cosa dovete decidere quali rami tagliare: meglio quelli orizzontali o quelli verticali? Questo dipende dal vostro obiettivo. I rami orizzontali crescono più lentamente ma portano più frutti, mentre i rami verticali crescono più velocemente, ma sono meno rigogliosi. Quindi, qualora foste intenzionati ad ottenere un raccolto più copioso vi consigliamo di potare principalmente i rami verticali. Potate invece tutti i rami che crescono in direzioni innaturali o troppo vicini ad altri rami, e rimuovete i frutti marci e le foglie vecchie ancora attaccate all’albero.


3.) Come tagliare i rami

Tagliate sempre i rami il più vicino possibile al ramo principale o al tronco. In questo modo eviterete che sull’albero nascano nuovi germogli da vecchi ceppi. Fate attenzione a non strappare la corteccia, cosa che può capitare soprattutto quando si potano i rami più grossi e robusti. Per evitare di danneggiare la corteccia, prima di tagliare il ramo assottigliatelo segandolo leggermente nella parte antistante.


4.) Quanto devo tagliare?

Quanto tagliare i rami dipende dall’albero e dalle intenzioni personali: se desiderate un raccolto più copioso, non vi conviene tagliare troppo. Se invece volete che il legno ricresca più sano, allora potete potare un po’ di più.


5.) Come dare una forma all‘albero

Per prima cosa dovete decidere quale forma volete dare all’albero: prendete spunti da internet o farvi ispirare dai vicini! Successivamente, disegnate la forma attuale dell’albero e sopra di essa abbozzate la forma da voi desiderata, per vedere se essa è effettivamente realizzabile e quali parti dell’albero devono essere potate per crearla. Ora mettete in evidenza i rami da tagliare servendovi di un nastro, di gesso o di mollette e successivamente potate queste parti. Ed ecco fatto! Il vostro albero è pronto e in forma perfetta.

6.) Quali attrezzi utilizzare per la potatura

Qui possiamo sicuramente esservi di grande aiuto! Da diversi anni, Pellenc si occupa dell’ottimizzazione della potatura di vigne e alberi da frutto. Potatoi come Vinion e Prunion di Pellenc uniscono le funzionalità di una forbice da potatura a quelle di una sega, in un unico attrezzo ergonomico, maneggevole e altamente preciso, riuscendo a soddisfare le più alte esigenze. Venite da noi in negozio a vederle con i vostri occhi!

Naturalmente siamo a vostra disposizione anche per una competenza specializzata sulla potatura. Vi aspettiamo!

Come fare un’affumicatura perfetta

L’affumicatura è un’antica tecnica di conservazione degli alimenti, che ancora oggi viene utilizzata molto soprattutto in Alto Adige, dove la specialità affumicata più nota è sicuramente lo speck. Soprattutto gli alimenti destinati a un periodo di conservazione breve, come la carne o il pesce fresco, vengono affumicati a freddo. Inoltre, uno speck, del prosciutto o del pesce affumicato in casa ha un gusto piuttosto diverso dagli alimenti prodotti industrialmente. Se consumate spesso cibi affumicati, acquistare un forno affumicatore potrebbe rivelarsi una buona scelta.

In seguito vi diamo alcuni consigli utili sull’argomento:

1.) A cosa serve un forno affumicatore?

Nel forno affumicatore si possono affumicare alimenti come il pesce e la carne. Durante il processo di affumicatura, viene estratta l’umidità dagli alimenti, che in questo modo si possono conservare più a lungo e ottengono il sapore del fumo, l’aroma inconfondibile degli alimenti affumicati.
Il forno affumicatore è composto da due parti principali:

  • Area di combustione: Si trova nella parte inferiore del forno. Da qui partono il calore e il fumo che gli alimenti assorbono durante il processo di affumicatura. Potete creare il calore servendovi di trucioli di legno.
  • Area di cottura: Si trova nella parte superiore del forno. Qui gli alimenti vengono appesi a degli appositi ganci per essere successivamente avvolti in maniera uniforme dalla nube di fumo aromatizzato.

2.) Affumicare in pochi semplici passi

Per un’affumicatura perfetta è importante seguire i seguenti consigli:

  • Collocazione ideale del forno affumicatore: Per prima cosa, posizionate il forno affumicatore in un luogo fresco e asciutto, ad una temperatura tra i 5° e i 10°C, per favorire l’affumicatura a freddo. Infatti, più fresco è il luogo di posizionamento, più basse saranno le temperature che devono essere raggiunte all’interno del forno affumicature.
  • Preparazione degli alimenti: Prima dell’affumicatura preparate gli alimenti facendoli seccare a una temperatura mite per minimo un giorno, possibilmente non a contatto diretto con il sole. Dopo l’asciugatura potrete aromatizzare gli alimenti come preferite, per es. con sale, pepe o spezie varie.
  • Accensione del forno affumicatore: Infiammate i trucioli di legno asciutti all’interno dell’area di combustione. Una volta acceso il combustibile, dovrete aggiungerne di volta in volta. L’accensione del forno affumicatore può durare una buona mezz’ora.
  • Scelta aromatica: Per dare il sapore del fumo e quindi aromatizzare gli alimenti, potete servirvi di diversi tipi di legno per la combustione. Il fumo migliore si ottiene con trucioli di legno di quercia, acero o faggio rosso. Grazie al suo alto contenuto di resina, il legno di conifera colora gli alimenti affumicati di nero e dà loro un sapore leggermente piccante. Durante l’intero processo di affumicatura – da 1 a 3 settimane ca. – il fumo dell’aroma desiderato penetrerà in tutti i pori dei vostri alimenti, insaporendoli a piacimento.
  • Appendere gli alimenti nel forno affumicatore: Ora appendete gli alimenti pronti nel forno affumicatore e fate attenzione che non tocchino le pareti, per ottenere un’affumicatura più omogenea. Se all’interno del forno diventa troppo caldo, potrete regolare la temperatura grazie a delle piccole aperture apposite. Verificate sempre la temperatura sul termometro interno. Al termine del processo di affumicatura, estraete gli alimenti affumicati dal forno e fateli raffreddare.

Affumicatura a freddo e a caldo: È possibile affumicare a freddo, a semicaldo e a caldo. Nell’affumicatura a freddo il fumo deve essere fresco e asciutto e la temperatura ideale è tra i 15° e i 25 °C. Tutti gli alimenti ad alta conservazione, come salame, prosciutto, sopeck, würstel o salmone, vengono affumicati a freddo ai fini della conservazione. L’affumicatura a semicaldo, tra i 30° e i 50 °C, e l’affumicatura a caldo, tra i 60° e i 120 °C, è invece un processo utilizzato più che altro nella produzione industriale ai fini dell’aromatizzazione.

3.) Quali alimenti si possono affumicare?

Solitamente si affumicano carne e pesce, ma si possono affumicare anche altri alimenti, come ad esempio il formaggio, il tofu e diversi tipi di verdure. In Alto Adige lo speck è la pietanza affumicata più conosciuta, ma esistono anche altre ricette gustose che si possono preparare nel forno affumicatore.

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